mercoledì 30 gennaio 2008



CAPOCOTTA

2008

Pallida gota

Una carezza nella notte
sfiora la porta
della piccola stanza
insinuandosi
dolcemente
nel leggero torpore
di un sogno fugace

Odo
i passi lievi
dell’amato viandante
caldo il suo respiro
che arrossa
la pallida gota,
ignara
di sottrarre
alle tenebre
un impensabile
istante di dolcezza

mercoledì 23 gennaio 2008



CAPOCOTTA

2008

martedì 22 gennaio 2008



ERCOLANO

2005

mercoledì 16 gennaio 2008

"Monteriggioni" di Miro Gabriele

C’è luce ancora come uno scintillare d’acque
prima degli sguardi al volgere del giorno sotto
le mura rosse dove tenendoci per mano scivoliamo
lungo le pietre lisce come specchi dove è facile
rimanere senza peso perché il paese antico
sulla bocca dell’entrata ha la sua pace involontaria
e un’ora gentile mette a fuoco la sua lente il tempo
distratto fra le ombre, e tutte le cose nascoste
l’estrema luce le chiarifica le fa degne di memoria

oh giorno intatto che non riesce a chiudersi sul nostro sguardo
per la minuziosa meraviglia dell’esistere
e mette in scena brevi variazioni luminose lampi
sulla rappresentazione nuova in cui veniamo assunti
attori preziosi in questo gioco dai nomi incantevoli
che ancora non sappiamo pronunciare con
la dolcezza dovuta ad una lingua perfetta e lungo
il muro antico nella meticolosità di ogni filo d’erba
da quel foro nel giorno usciamo e ci sorprende l’aria
i passaggi morbidi del cielo i mille segni alti delle pietre
sulla nostra immagine e con voci parallele riusciamo ad evocare
l’onda dorata che dal suo tempo sottilissimo dalla
futura spiaggia su di noi si infrange torna indietro
per disegnare il luogo del rifugio per farci vedere
la risacca degli anni che si intrecciano e che
sono solo pura iridescenza adesso modalità di luce
meraviglia della mente che ferma il giorno in cima alla collina
per qualche istante ancora ne sparge il seme tiepido
a perdita d’occhio su tutta la pianura.

martedì 15 gennaio 2008

Rosso


Rammento
rarefazione di cielo
penetrato
da fronde di bosco
visione
di rosso vermiglio
di legno antico
incastonato
nelle mura silenti
di civiltà rimosse
da piccoli umani
che restano
muti,
anime smarrite
uscite fuori
da questa cinta
raccontatemi
delle splendide gesta
degli intrecci d’amore
delle genti
che furono
bisogno insaziabile
di emozioni perdute



OSTIA ANTICA

2008



VILLA D'ESTE

2007

Glabro


Incessante la pioggia
sul mio capo
glabro
sul mio grembo
nero
sulle mie braccia
calde
sulle mie mani
vuote
non finisce questo sogno
fatto di gocce
infiniti mari
una lacrima
scivola piano
sul mio viso
arso

"L’angolo della vita (tratto da)" di Gabriella Gianfelici

Aria muove
un dito
che circonda
questo corpo
che diviene
strada
confine
muro
da saltare
e silenzio
più del grido
soffocato.
Più di noi
tutti
complici e venditori
complici e vittime.
Atterrare
sul prato fiorito
e vibrare ad ogni passo
in ascolto
senza domani
speranza di ora
matura e piena
per un desiderio compiuto.
Lasciami lo spazio dell’aria
lasciami il momento
della notte
quando tutto tace
e quello del giorno
il momento del risveglio
un’aurora dietro le mie
parole nere
almeno un fiore
da fiorire
nel limpido giugno
non ricordo i miei piedi
camminare e seguire
un lontano sentiero
lontano
sentiero
e rotoli
e sei urlo e rotoli

[…]

Ascolta
come il fruscio
risacca di ricordi
trascina.
Una bisaccia
che pesa
come un pensiero amaro.
Ricordi
quando la sabbia saliva
gettata dal vento
oltre il muro
e circondava la vita
che non aveva altre
occasioni
che perdere.
[…]

Un filo di luce, a Miro


Raggio di sole su di noi



Ogni volta che il cammino rallenta
E gli animi si tormentano
Per il vuoto che li avvolge

Ecco un filo di luce

A riscaldare questi spiriti candidi
Nascosti al grigiore del giorno
Addolciti dal dolce tepore
Dell’astro morente

Mare


Frangono i flutti
sulla riva dorata
dal sole lucente.
Ed io risento,
O mare,
le grida dei bimbi
rubate dal vento
che spira d’estate.
Un marinaio corrucciato
guarda
la sua rete vuota.
Mare avaro,
negli echi
trovo i sospiri
di notturne brezze
e inutili attese.
Il mio sguardo lasci
annegare nell’aere

Giovinezza


Il viso stanco
provato
nel niveo lenzuolo
nel chiarore incerto della stanza.
Dove sei andata
giovinezza
spensieratezza mia
persa nella malattia
nelle rughe
nella secchezza delle labbra
Uscire
vivere
una seconda opportunità
un’altra giovinezza

La ruga


Sdraiata
sulla sabbia rovente
guardo nello specchio
una ruga
abbagliata
da un raggio di sole
Subito
nel mare
trovo rifugio
per annegare
la senilità
dolente

Non riesco a trovar parole


Non riesco a trovar parole
per rallegrare la gente amica,
nell’attimo in cui il mio pensiero
intende.
Eppur sarà la vaghezza della vita,
a trasmutare
una mite gaiezza
in un severo affanno.
A volte,
chiedo al mio cuore
di trovare
nei pensieri cari,
la giusta ispirazione
che mi doni la buona favella,
per narrare
di spensierata gioia
e leggeri amori.
Improvviso,
un soffio vitale
inatteso,
spira

La cartolina


Chissà mi chiedevo
Come ha fatto a finire
In quel cespuglio
Quella cartolina
E chi l’avrà inviata
Chi sarà il mittente
Quanto amore o amicizia
Sarà stato racchiuso
In quel semplice gesto
Adesso giace lì
in mezzo a fango e foglie
Testimone muta

Di un sentimento ormai perduto

E' bella la vita


E’ bella la vita
Con le sue contraddizioni
La sua natura
I suoi giochi oscuri.
Pallida è la vita
Con i suoi grigiori,
le sue trasparenze
le sue inconsistenze
dura è la vita
con le sue mancanze,
le sue assenze
sospiri perduti nelle nebbie notturne.
Speranza nelle vite altrui
Che mi sfiorano danzando
Sulle deboli spalle
Del mio avvenire








SALENTO

2007









OSTIA ANTICA

2008



SARDEGNA

1991



LA MARINELLA

2007

lunedì 14 gennaio 2008

Abbacinata

Abbacinata
dalle metamorfosi
della vita
inoltro mail
al mio animo oscuro
studiando
le azioni
i pensieri
che muovono il tempo

venerdì 11 gennaio 2008

"A manzanu (Al mattino)" di Patrizia Governatori


Il profilo della terra
irto
come pelo di cinghiale selvatico
insidia il cielo
pervinca di maestrale
un pervinca così denso
che
se ti attardi a guardarlo
ti strappa dalla terra.


GRAN SASSO

Francesco Millocca - L'occasione di Franz. Versi materiali 2006


La presente raccolta di poesie contiene componimenti scritti nell’arco di tempo che va dal 1975 al 2006. All’interno di versi prevalentemente "liberi" trovano spazio frequenti cambi di ritmo: obiettivo dell’autore è sperimentare una sintesi tra il significato autobiografico e il recupero filologico delle percezioni di origine. I temi linguistici scelti e gli accostamenti fonetici realizzati sottintedono un percorso di suoni inseriti in un sistema di relazioni musicali: ne consegue una "catena verbale" che vuole fornire al lettore una ri-produzione di intuizioni sensibili relative alla "finitudine" umana.

Francesco Millocca - L'occasione di Franz. Versi materiali 2006

€ 8,00

2006, 62 p.

Editore Bastogi Editrice Italiana

(collana Il liocorno. Poeti del Novecento)

Miro Gabriele - La vita incerta. L'amore, l'amicizia, le spine del potere nella Roma imperiale


Senatore e alto funzionario dell'imperatore Traiano, Plinio il giovane riflette sulla condizione umana, sulle gioie e sui dolori dell'esistenza, in tre momenti fondamentali della sua vita: dopo il matrimonio, alla morte di un amico (il poeta Marziale), e in occasione del viaggio in un paese straniero (la provincia romana della Bitinia). Cercando di conciliare ragione e sentimento, egli affronta le piccole e le grandi cose d'ogni giorno, il rapporto con la giovane moglie, le amicizie, l'Eros, il desiderio di un figlio, le spine del potere, il tempo che passa, e l'ombra della stanchezza al culmine della carriera, lontano da casa. Un romanzo che diventa un viaggio dentro l'universo, pubblico e privato, dell'antica Roma.

Miro Gabriele - La vita incerta. L'amore, l'amicizia, le spine del potere nella Roma imperiale

€ 15,00

2004, 173 p., brossura

Riflessi nello specchio

Riflessi nello specchio
Vedo barlumi di vita
Scie luminose
Occhi sfuggenti
Anche nella luce assolata
non riesco a vedermi
Ho perso l’esistenza
Incedendo sempre sola
Forse per questo
Specchio ingannatore
Rifuggi la mia vita

Nessun dorma


Nessun dorma
davanti a questo torpore
di futili corpi,
di occhi appannati
dal nero dell’ombra,
che presto avanza
su questa terra vana.
Spesso le parole sfuggono
al senso di sopravvivenza,
lasciando vacui pensieri
leggeri nell’aere,
facili prede del caso...
Ormai perso
è l’arcano
in mille volti
di pietà che non trovo
Così,
complici consapevoli,
senza ardore e speranza,
in attesa del giorno
ci destiamo

giovedì 10 gennaio 2008

Miro Gabriele, Enrico Fontolan - Roma fino al mare-Rome towards the sea. Catalogo della mostra (Roma, 6-20 dicembre 2005)


Dal Campidoglio alle spiagge di Ostia, uno sguardo lungo la direttrice sud-ovest, che dal centro storico si spinge fino alle rive del Tirreno: una sola multiforme visione, una metropoli giunta fino al mare. Colori e ombre di una città senza tempo, perché Roma è il tempo stesso, il mutamento dentro l'eternità. Il lavoro di Miro Gabriele ed Enrico Fontolan racconta apparizioni e sorprese di un lungo viaggio, le infinite angolazioni della luce, che passa su ogni cosa come una carezza: sui monumenti, sulle strade, sulle case, sulle periferie, sui riflessi della sabbia, sulle onde del mare.
Miro Gabriele, Enrico Fontolan

€ 24,00

2005, 71 p., ill., brossura
Editore Gangemi