venerdì 22 febbraio 2008

digital art


CASTORE
2008

giovedì 21 febbraio 2008

digital art


ROMA
2008

mercoledì 20 febbraio 2008


ISPIRAZIONE CELESTE
2007

A Gigì, in ricordo di una gatta amata


Quanti gatti nella casa dormiente

odo i miagolii nella notte

sordi echi di batter d’unghie agli usci

sogno fugace

di dolci creature

ostaggi come me

di questa terra ingrata.

Un gatto alla finestra

inebria l’aria con fusa melodiche

addolcendo queste sere ottobrine

inaspettato

il suo alito delicato

mi sfiora le membra

è già mattina…

martedì 19 febbraio 2008

"Burka" di Patrizia Governatori

Dentro il Burka
respiri
il tuo respiro,
consumi
i tuoi desideri,
trasudi
il tuo amore.

Dentro il Burka
frustrazioni affanni figli
nascosti agli occhi di tutti.

Dentro il Burka
prigione fluttuante e buia
una fessura scruta il mondo.

Non ti appartiene. Donna!.

venerdì 15 febbraio 2008



LIBERA LA MENTE

2000

giovedì 14 febbraio 2008

"Fu" di Patrizia Governatori

Gli argini
che custodivano lo scorrere
della mia linfa vitale
sono ormai svaniti.
E tutta
si perde
nella terra avida.

martedì 12 febbraio 2008

"Le rose di Porto", parole e immagine di Miro Gabriele

I

Limpida fra i passi quest’offerta
di noi che attraversiamo il giorno
nel silenzioso giardino, perfetta
l’opera per rinsaldare l’ombra,
senza memoria le stagioni
coprono l’abisso, la luce
è forte la rosa selvatica
oscilla nel miele delle ombre
intatto il vuoto azzurro il cielo chiaro
dove si sciolgono le nuvole.

II

Luminosa pietà si ricompone
nella distratta ombra, qui lo sforzo
di rendere il dolore più sottile
più intenso è stato
( il papavero splende sulla porta
una colomba si china a sfiorarlo )
Mani gentili
fate che il lampo di ogni breve vita
rischiari il cielo
dove ardono le rose, dove noi
nella luce che resta nella riva
d’occidente consumiamo i passi.

III

Nel giardino degli assenti
ombre irrequiete segnano la terra
i papaveri s’inclinano
sull’intonaco celeste e il soffio
in forma di colomba inghiotte
il fiore che recide l’affanno,
lo sguardo è netto il passo
parallelo, il sole scende
accanto alle piccole rose
accese come labbra lungo il muro,
e il buio già le spinge
nel grembo umido davanti a noi.

IV

Su questa soglia
nel flusso oscuro dei pensieri ecco
l’aperto disegno tutta la luce
che cola a fondo nelle vene
della pietra, solo la rosa
brilla con un lampo silenzioso,
da qualche parte il varco
un vuoto nella forma, il cielo
scorre dentro le parole,
e noi passiamo oltre
( forse nell’erba il profumo )
senza riuscire a vederlo.

V

Soltanto per caso quel giorno,
amica lieve che eri ancora
al culmine, provammo a ricomporre
l’ombra ma in un reticolo di crepe
minutissime era persa,
per quella astratta geografia eravamo
dove l’occulta rosa si sfaldava
nel vuoto della luce
non c’era intorno altro che
bagliore del marmo e nel lampo forse
per quei segni vaghi una sommessa
pietà di noi dello sciupato amore
del nostro viaggio così breve.

Mediterranea


Oblò cielo
di oasi perduta.
Mi inebria
questa brezza
che spira
da luoghi lontani
Mediterranea
profumi d’oriente
mi perdo
nei tuoi
sapori superbi
e intanto guardo
le spighe
che fluttuano al vento
intrecciandosi
in mille movimenti
di felicità agreste.

"Lui" di Nicola Francioni

Autunno ’90.
Un cielo terso.
Un bosco, una festa di colori.
La natura: un capolavoro.
All’improvviso un cancello con su scritto:” Arbheit macht frei”.
Un muro sbrecciato, non dal tempo ma dalla mano omicida di Lui.
Un capannone che funge da stalla, come tanti sparsi per la campagna tedesca.
All’interno poltroncine di velluto blu.
Cuffie per traduzione simultanea.
Bastano cinque minuti di proiezione.
Dio mio, dove sei?
Anche la bestia, terrorizzata, è fuggita nel bosco.
E’ rimasto solo lui, padrone assoluto della stalla – macelleria.
Laggiù un comignolo, via di fuga verso l’immenso.
Una suorina passa silenziosa, svelta, gli occhi bassi.
I miei occhi verso il cielo, torrette metalliche, grandi riflettori.
Tutto intorno filo spinato e corrente elettrica.
Torno di corsa nel bosco.
Silenzio, tutto è grigio, le foglie, con i loro tenui colori, sono cadute a terra, morte.
Se vuoi conoscere Lui, l’Uomo, ora sai dove andare.

martedì 5 febbraio 2008



SALUS

2008