martedì 23 febbraio 2010

Imago Lucis e il fotografo Antonio Barrella

Sono certamente immagini di luce quelle di Stefania Vassura, attraverso le quali emozioni e percezioni di luoghi più sognati che vissuti, si intravedono e fanno rivivere storie passate solo nel tempo.
Quattro immagini in particolare mi hanno colpito e penso rappresentino la sintesi di tutto il racconto che Stefania Vassura propone in termini di vibrazioni che solo la fotografia può dare.
La storia diventa materia negli strati nascosti sul muro dell’”Antico borgo”, e affiora la voglia di indagare e raccontare il passato attraverso l’equilibrio dell’inquadratura in una asimmetria di piani e luce che trasmettono un tempo non passato ma attraversato dalla storia.
“Numero due”, situazioni contrapposte e retoriche nell’accostamento del passato e del presente in una sapiente scelta della luce e dell’inquadratura che suggerisce uno scenario teatrale nel quale il presente è protagonista su un palcoscenico passato.
Il gioco delle “Ombre al foro” e il tempo catturato nello spazio di un cielo, si manifestano in questa immagine in una forma di autocelebrazione allegorica ricca di spunti interessanti ben dosata nell’equilibrio cromatico e compositivo.
Un “orizzonte verticale” questo suggerisce quest’immagine suggestiva dove il gioco delle impronte e dei segni sulla sabbia sono la testimonianza di un’invadenza, ma anche di un’alternanza estate-inverno e di una presenza-assenza che diventa attesa. Una piacevole “Melanconia” che sembra guardare agli opposti in una duplice speranza.



Antonio Barrella
Fotografo, docente e Coordinatore
Dipartimento di Fotografia
Istituto Europeo di Design di Roma

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